Associazione culturale UnArcheo

AREA ARCHEOLOGICA DI OSTIA ANTICA

INTERVENTO DI PULIZIA SUPERFICIALE DELL'AREA DENOMINATA
"DOMUS DELLE GORGONI" (Ostia Antica – Reg. I, Is. XIII, 6)

OTTOBRE – NOVEMBRE 2007


INDICE

- Parte prima

- Parte seconda - galleria fotografica

Gruppo di Lavoro:
Micaela Agri Coordinatrice - Daniela Toffanin - Leonello Gasparrini - Edoardo Morgia - Luigi Patera - Gianfranco Pasanisi - Maria Helen Prevos - Ivana Bartolini - Massimo Pauselli - Janine Diana Hendy - Valentino Mezzalira

- Diario lavori: dott.ssa M. Agri, G. Pasanisi, L. Patera
- Fotografie:  L. Gasparrini, E. Morgia, G. Pasanisi
- Traduzione testi del Bakker: G. Pasanisi
- Ricerche bibliografiche: L. Gasparrini, G. Pasanisi, L. Patera
- Redazione testi: G. Pasanisi

- Fonti e bibliografia:


PARTE PRIMA

L'oggetto dell'intervento

Un doveroso ringraziamento va rivolto alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia – in particolare al dott. Angelo Pellegrino e alla dott.ssa Flora Panariti, quindi agli addetti degli Archivi scientifici, della Biblioteca, della Vigilanza ed al sig. R. Crivellaro per il fattivo supporto prestato al GdL – per aver reso possibile l'intervento "in situ" e la successiva preparazione di questo lavoro.

INTRODUZIONE

- La domus delle Gorgoni [2]

"La casa è nota con questo nome dal suo ritrovamento durante gli scavi intensivi realizzati negli anni tra il 1938 ed il 1942 sotto la direzione del Becatti [3] ed è stata così denominata a causa di tre raffigurazioni di teste di gorgone (personaggio mitologico piuttosto comune negli apparati decorativi a causa della sua funzione apotropaica [4]) rappresentate nei mosaici pavimentali rinvenuti in tre dei suoi ambienti interni.

In seguito l'edificio non è stato più sottoposto ad indagini ad eccezione di una campagna di rilievi realizzata da Iosè Alejandro Flores e Roberto Marta come tesina per la Scuola di Specializzazione per lo Studio ed il Restauro dei Monumenti." [5]

- Ubicazione

La domus, è ubicata nella zona sud dell'antica città di Ostia e si trova all'intersezione di due importanti vie cittadine, il Cardo Massimo e Semita dei Cippi, a circa 60/70 metri da Porta Laurentina, la porta sud-est della città (v. "Pianta Generale": 1.01).

Il caseggiato ha la forma di un trapezio isoscele i cui lati obliqui sono rappresentati dalle pareti prospicienti le due strade - che si incontrano formando un angolo acuto - mentre le basi corrispondono, quella maggiore, alla parete confinante con l'edificio adiacente e, quella minore, alla facciata dell'edificio antistante la piazzetta che si apre all'incrocio delle due strade (v. "Immagine satellitare": 1.02).

"I due corridoi interni sono in asse con i due accessi in facciata e divergenti verso nord secondo l'andamento delle due strade che delimitano l'isolato". [6]

I piani pavimentali sono ad un livello rialzato rispetto a quelli delle due strade e della antistante piazzetta che, a loro volta, si trovano più in alto dei piani di calpestio del campo della Magna Mater e di quello di Porta Laurentina.

L'andamento discendente, che assume il Cardo Massimo nella direzione della Porta, testimonia che tutta l'area ha subito, nel tempo, notevoli e ripetuti interventi costruttivi sulle preesistenti murature (un'evidente testimonianza è data dal blocco di travertino di riutilizzo posto in verticale nell'angolo sud-ovest dell'edificio e che scende in profondità presumibilmente per almeno due metri).

"Durante la prima fase di edilizia ricostruttiva su piani più rialzati, il caseggiato doveva occupare, oltre l'area su cui sorge la domus, anche quella dell'edificio commerciale attiguo". [7]

- Orientamento e riferimenti

In analogia e per uniformità a quanto operato da Becatti, Tione e Bakker, le principali fonti citate in questo contesto, il reale orientamento viene spostato, con una approssimazione per difetto di circa 1/8 di quadrante e quindi si determina l'assunto che:

La "pianta Becatti" sarà la guida per l'operazione di pulizia superficiale che si andrà ad effettuare e il riferimento per la descrizione degli ambienti oggetto dell'intervento (v. "Pianta Becatti": 1.03).

- Stato di conservazione

L'aggressione arborea all'intero edificio è di notevole entità ad opera, soprattutto, di edera, rovo, pino e pitosforo. Il fogliame ha ricoperto pressocchè tutte le murature sia interne che esterne.

La vegetazione poi è anche più fitta sulle pareti nord ed est forse perché zone meno indagate; qui si riscontreranno ingenti danni per via della infestazione delle radici, anche di notevole spessore e lunghezza, che, proliferando negli interstizi, hanno sbriciolato  le malte e scalzato anche i mattoni o compromettendone comunque la stabilità. Notevoli danni si riscontreranno per gli stipiti, anche crollati, e per le sommità delle murature.

"Danni causati dall'edera, la cui azione distruttiva è amplificata dalla minor consistenza delle malte dovute all'umidità è documentata dai continui crolli di parte delle cortine." [8]

La stessa intensa proliferazione arborea si constaterà sui piani pavimentali.

Sotto i livelli di copertura, sia quello dell'humus fogliare che quello della  terra di riporto posta per proteggere i piani pavimentali, le appendici radicali hanno sbriciolato i leganti dei mosaici e, insinuandosi tra le tessere, le hanno sollevate e spostate anche per estesi tratti.

Quasi del tutto rovinato anche il legante cementizio posto duranti i primi interventi di restauro per contenere  il decadimento sia dei superstiti lacerti di intonaco ancora in situ, che delle sommità delle murature.

Si riscontrerà inoltre che anche la diffusa presenza di muffe, nei punti più in ombra e sotto l'humus fogliare, ha contribuito ad alterare la consistenza delle malte e a favorire la proliferazione arborea.

"Pesanti interventi di restauro moderno (soprattutto in facciata, nel perimetrale nord, angolo nord-est, nella scala nord-ovest e nei suoi interni in particolare nell'area ovest) e presenza di muffe che aggrediscono la malta alterandone il colore e la consistenza, rendono difficile la identificazione e la datazione". [9]

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Pianta 1.01 - PIANTA GENERALE, da: www.ostiantica.it.

1 - Ingresso agli scavi; 37 - Domus delle Gorgoni; 38 - Porta Laurentina; 43 - campus Magna Mater

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Pianta 1.02 - IMMAGINE SATELLITARE

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Pianta 1.03 - PIANTA "BECATTI" - Piantina della "DOMUS DELLE GORGONI"

A – Vestibulum (vestibolo con panchina) B / C – Hostium (stanze del custode) D / E - corridoio con tramezzo
F, N, O - Cubicula G – sottoscala (latrina? [10]) H – Atrium (cortile)
I – Tablinium (stanza triclinare) L - corridoio con scala interna M – Culina (cucina)
P / Q – Taberna (bottega) R - Taberna (bottega) S - scala esterna
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Diario Lavori

Mercoledì 3 ottobre 2007 – Tutti presenti

Inizio delle attività di pulitura superficiale:

versante ovest - si inizia la pulizia della scala S posta a nord e la rimozione dello spesso strato di aghi di pino addossato sul lato esterno a sud della parete;

interni - si comincia la rimozione dell'edera abbarbicata alle murature degli ambienti E, F, R.

Venerdì 5 ottobre

versante ovest - si effettua un saggio di pulitura sul piano del basalto stradale del Cardo Maximum per far riaffiorare il selciato in prossimità dell'angolo sud-ovest della Domus (saggio no 1 – v. foto 1.01). Il primo taglio, di circa cm 15. di spessore, mette in luce la prosecuzione del muro non più in laterizio, ma in reticolato. A ridosso si rinvengono tessere di mosaico b/n, scaglie di tufo, frammenti ceramici e intonaci dipinti sbriciolati a costituire il piano di una crepidine. Si prosegue il taglio, con un'ampiezza di circa m. 3, fino all'altro lato della strada per evidenziare il basolato (sconnesso) del piano pavimentale; anche il prospiciente muro presenta analoga costituzione di laterizio e reticolato (saggio no 2.- v. foto 1.02).  Sempre nell'angolo sud-ovest del muro si evidenzia una soglia di travertino posizionata verticalmente, a protezione dell'angolo; un saggio di approfondimento di circa cm. 20 consente di verificare che la soglia scende in profondità con addossata una grossa radice di pino e vario materiale di riempimento costituito da frammenti di tufo, laterizio ed intonaco (saggio no 3 - v. foto 1.03).

Continua la pulitura della scala S; vengono evidenziate le impronte di cardini sulla soglia in travertino (v. foto 3.07 - .08 - .09) ed un bollo laterizio.

interni - si continua la rimozione dell'edera abbarbicata alle murature degli ambienti A, E, H.

Mercoledì 10 ottobre

versante ovest - si effettua la pulitura del piano del vano R, che mostra una soglia sopraelevata di circa cm. 70 sul piano del basolato stradale del Cardo. Dovrebbe trattarsi di un locale adibito a bottega. Gli aghi di pino e il terriccio rimosso non permettono di individuare un piano pavimentale. In prossimità degli angoli dei muri, a ridosso della soglia, tracce di malta che attestano la preparazione del pavimento ormai mancante. Molte tessere di mosaico b/n si rinvengono nel terreno rimosso del 1o e 2o taglio di circa cm. 5/6 di spessore.

interni - si continua la rimozione dell'edera abbarbicata alle murature degli ambienti A, D, E, H.

Si principia la pulitura del vano G che costituisce una sorta di sottoscala.

Venerdì 12 ottobre

versante ovest -ambiente R: si effettua un piccolo saggio di approfondimento di circa cm. 20 sul lato interno della soglia (saggio no 4 - v. foto 1.04)): terra di riporto con presenza di alcune tessere di mosaico b/n, scaglie di tufo e frammenti laterizi oltre a un frammento di basalto, posto dietro il centro della soglia stessa, fino ad arrivare allo strato di frammenti laterizi cementati a costituire la base di appoggio del piano pavimentale ormai scomparso.

interni - si continua la pulitura del vano G. Il primo strato di terra rimossa, di circa cm. 10/15, evidenzia alcune tessere di mosaico b/n mescolate nell'humus a scaglie di tufo e frammenti laterizi. Nell'angolo sud-ovest, sotto l'inizio della rampa, si trova un rozzo manufatto, di forma irregolare e piuttosto smozzicato, di circa cm. 66x70 i cui bordi sono formati da un piano con scaglie e malta molto friabile. Il piano conservato è una sorta di cocciopisto molto rozzo. L'altezza del manufatto è di circa cm. 25 dal piano di calpestio attuale e si trova a cm. 60 (lato int.) / 120 (lato est.) dalla voltina portante la sovrastante scala S. Sulla voltina stessa si rileva la presenza di bollo laterizio (v. foto 3.03). La maggior parte dei mattoni di copertura della voltina sono mancanti e la malta è diffusamente coperta di muffe.

Un saggio di approfondimento di circa cm. 35 nell'angolo nord-ovest (saggio n.o 5 - v. foto 1.05)  evidenzia la presenza di numerosi frammenti di intonaco dipinto in varie tonalità di colore e di laterizi oltre ad alcune tessere di mosaico, in prevalenza di colore nero. Nello strato che si va rimuovendo si rinviene qualche frammento di ceramica sigillata. Si nota che il terreno è uno strato di riempimento recente posto a livellare il piano pavimentale forse dopo una pulitura dell'ambiente effettuata qualche tempo fa (fra i cocci e le scaglie, un tubetto di colore piuttosto vecchio e una lattina di bevanda analcolica!?); nell'angolo nord-est della parete si rileva la presenza di un foro (non passante) parzialmente ricoperto dal crollo del materiale di riporto (tufo, cocciame, frammenti laterizi) utilizzato per il riempimento dell'intercapedine con il muro ovest dell'ambiente I (v. foto 3.05 - .06).

Si procede nella rimozione della vegetazione infestante i muri degli ambienti A, B, D, I e dell'ambiente di servizio Q con  sottoscala (l'accesso alla scala  si trova sul lato sud del corridoio L).

Ambiente I: si inizia la pulitura del piano pavimentale.

Mercoledì 17 ottobre

interni - si riprende la rimozione della vegetazione nell'ambiente di servizio Q. La vegetazione è molto fitta, costituita da edere e rovi, e testimonia che il vano non deve essere stato indagato da molto tempo.

Nell'ambiente principale I si inizia a rimuovere lo strato di materiale di riporto messo a copertura del foglio di plastica posto in un'indagine precedente a protezione del mosaico. Nel terreno rimosso con il 1o e il 2o taglio – di circa cm. 5/6 di spessore – si rinvengono tessere di mosaico b/n, scaglie di tufo, frammenti ceramici e pezzi grossolani di laterizio Il mosaico mostra molti punti in cui le tessere sono saltate e/o smosse a causa delle radici penetrate sotto il foglio di plastica o cresciute e proliferate tra il legante cementizio, del tutto sbriciolato, e le tessere stesse (v. foto 3.10 - .11).

Si procede anche alla rimozione della vegetazione nell'ambiente O.

Si principia la pulitura della folta vegetazione nel vano M,che non doveva essere stata indagata da parecchio tempo. La vegetazione rampicante, costituita prevalentemente da edere e rovi, aveva pressoché invaso tutto il vano (v. foto 1.11). Adagiato sul pavimento si rinviene un parallelepipedo in travertino semilavorato (cippo stradale?).

Venerdì 19 ottobre

interni - Si continua la pulitura del pavimento dell'ambiente principale I con il 3o taglio di circa cm. 1. Si evidenzia il mosaico con la testa della gorgone. In molti punti il mosaico è saltato. Nei lati est ed ovest un bordo fittile di restauro segue la parte conservata (v. foto 3.02), mentre sul lato nord verso il muro, il mosaico è perduto. Anche il lato sud presenta vistose lacune (saggio no 6 - v. foto 1.06).

La pulitura della vegetazione sui muri del vano di servizio M ha messo in luce murature di varie epoche. Il muro esterno, in laterizio, deve appartenere alla fase originaria dell'edificio e conserva sotto la finestra, verso la strada, 3 bipedali sporgenti e che dovevano essere pertinenti al piano di un marciapiede. La terra che si toglie con un taglio sopra i bipedali è di risulta, gettata probabilmente in occasione di qualche precedente scavo nell'area. Il piano corrispondente alla quota della soglia del vano M è in terra scura con qualche tessera di mosaico in prevalenza nere, scaglie di ceramica e frammenti laterizi con gocciolatoio. Nell'angolo nord-ovest, a destra della soglia, un piccolo saggio di approfondimento di circa cm. 20 evidenzia tracce di malta compatta che deve appartenere alla preparazione del piano pavimentale ormai scomparso (saggio no 7 - v. foto 1.07).

Mercoledì 24 ottobre

versante ovest– si continua la pulitura del marciapiede verso nord.

versante nord-est (lato esterno in corrispondenza della finestra dell'ambiente M) - un saggio di approfondimento di circa cm. 60 sotto i bipedali sporgenti evidenzia la presenza di un tratto di laterizio liscio da un lato incluso trasversalmente nel muro (saggio no 8 - v. foto 1.08). Addossata alla parete, terra di riporto mista a materiale vario di riempimento composto da frammenti di lucerne, pezzi grossolani di marmo, manici e fondi di anfora olearia, una pietra di basalto in posizione rovesciata, un frammento di bollo laterizio (v. foto 3.04).

interni - ambiente I: si inizia la pulitura /sistemazione lacune tessere del motivo geometrico

Si continua la rimozione dell'edera abbarbicata alle murature degli ambienti O, P, N.

Venerdì 26 ottobre

interni – ambiente M: effettuata la pulitura dei muri, l'indagine ha messo in luce, dopo la rimozione con un taglio di circa cm. 15 di terra e materiale di riporto (tessere di mosaico b/n, frammenti ceramici – manico di lucerna, fondo pieno di olla in due pezzi), un piano di cocciame pressato e compattato con scaglie di malta. Si evidenziano dei bipedali che sembrano in situ e alcuni laterizi che corrono quasi in diagonale, distaccati dai precedenti - forse una copertura di un canaletto – che sembrano proseguire verso il limitrofo ambiente N (saggio no 9 - v. foto 1.09). Si rileva anche la presenza di due fori che attraversano, rispettivamente, la parete est, scendendo verso Semita dei Cippi - forse un canale di scolo - e la parete sud, in direzione della stanza N - forse evidenza di precedente saggio - (saggio no 10 - v. foto 1.10).

Stanza I: si procede alla sistemazione dell'esistente laterizio posto a chiusura/tamponatura delle tessere più esterne del mosaico.

Mercoledì 31 ottobre

versante ovest–si continua la pulitura del marciapiede verso nord.

interni – ambiente I: si inizia la pulitura (asportazione terriccio e radici) del riquadro centrale del mosaico che contiene la testa della gorgone.

Venerdì 2 novembre

interni – ambiente I: pulitura delle lacune e ricollocazione in situ delle tessere saltate sia lungo i bordi del riquadro centrale del mosaico che quelle all'estremità dell'ala sinistra.

Mercoledì 7 novembre  (i ranghi si sono ridotti)

versante ovest–si continua la pulitura del marciapiede verso nord.

interni – ambiente I: si inizia a collocare in situ le tessere per ricomporre il volto della gorgone.

Venerdì 9 novembre

interni – ambiente I: viene ultimata la collocazione in situ delle tessere del volto della gorgone che viene ricomposto quasi del tutto e predisposto per l'auspicabile futura opera di fissaggio e definitiva ricomposizione dell'intero emblema (v. foto 3.13).

Mercoledì 14 novembre - Fine lavori

interni – ambiente I: le tessere di mosaico ritrovate sul piano pavimentale e non ancora sistemate vengono riposte in sacchetti di plastica e lasciate nelle rispettive lacune; il mosaico viene protetto da uno spesso telo di plastica e ricoperto da uno strato di circa cm. 5 con terra di riporto (v. foto 1.16).

Ambiente M: si copre con uno strato di terra di riporto, tutto il piano di calpestio.

Ambiente H: si copre con un telo di plastica e terra di riporto il fondo della vaschetta in cocciopesto (opus signinum).

Nel locale adibito a deposito situato nelle vicinanze di Porta Laurentina (ex biglietteria), vengono riposti gli attrezzi unitamente al materiale, opportunamente etichettato e sistemato in cassette di plastica. rinvenuto durante tutto l'arco di tempo impiegato per l'intervento di pulizia dell'area (tessere di mosaico b/n, frammenti ceramici e di intonaco, etc.).

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foto: 1.01 - Saggio no 1
Esterno facciata ovest: angolo sud-ovest
(G. Pasanisi, 2007)

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foto: 1.02 - Saggio no 2
Esterno facciata ovest: basolato del Cardo Massimo sul lato sud-ovest
(G. Pasanisi, 2007)

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foto: 1.03 - Saggio no 3
Esterno facciata sud: soglia di travertino sull'angolo sud-ovest
(G. Pasanisi, 2007)

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foto: 1.04 - Saggio no 4
Versante nord-ovest: soglia dell' ambiente R vista da est
(G. Pasanisi, 2007)

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foto: 1.05 - Saggio no 5
Lato nord-ovest: ambiente G (sottoscala) visto da est
(G. Pasanisi, 2007)

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foto: 1.06 - Saggio no 6
Ambiente I: particolare dell'emblema visto da sud
(G. Pasanisi, 2007)

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foto: 1.07 - Saggio no 7
Ambiente M: angolo nord-ovest
(G. Pasanisi, 2007)

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foto: 1.08 - Saggio no 8
Lato nord-est: esterno ambiente M
(G. Pasanisi, 2007)

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foto: 1.09 - Saggio no 9
Ambiente M: angolo nord-est
(E. Morgia, 2007)

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foto: 1.10 - Saggio no 10
Ambiente M visto da ovest
(G. Pasanisi, 2007)

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PARTE SECONDA

Galleria fotografica



(L. Gasparrini, 2007 - particolare)

Capitolo 1

Foto d'archivio & confronti

Foto 1.01
Parete ovest vista da sud-ovest (Bakker)

Foto 1.02
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 1.03
Parete ovest: scala esterna vista da ovest
(Bakker)

Foto 1.04
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 1.05
Vestibolo "A" visto da ovest
(Bakker)

foto 1.06
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 1.07
Corridoio "E/D" visto da nord
(Bakker)

Foto 1.08
(G.Pasanisi, 2007)

Foto 1.09
Ambienti "M ed N" visti da nord-ovest
(Bakker - particolare)

Foto 1.10
(G.Pasanisi, 2007)

Foto 1.11
Ambiente "M" visto da nord-ovest (particolare)
(E. Morgia, 2007)

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Foto 1.12
Ambiente "M" visto da nord-ovest
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 1.13
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 1.14
Ambiente "H" visto da nord-ovest (amb. "I")
(neg: N15534)

Foto 1.15
Ambienti "H" ed "I" visti da sud-est
(Bakker)

Foto 1.16
Ambienti "H" ed "I" visti da sud (a fine lavori)
(G. Pasanisi, 2007)

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CAPITOLO 2

Prima & dopo l'intervento

Foto 2.01
Versante nord-ovest: scala esterna "S"
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.02
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.03
Ambiente "R" visto da ovest
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.04
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.05
Versante sud: parete di facciata - Lato ovest: ingresso principale
(E. Morgia, 2007)

Foto 2.06
Lato est: ingresso bottega
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.07
Versante sud: parete di facciata
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.08
Corridoio "D": parete ovest vista da sud
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.09
Corridoio "D": parete ovest vista da sud-est
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.10
Corridoio "D" visto da sud
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.11
Vestibolo "A" visto da ovest
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.12
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.13
Cortile "H" – parete nord-est
( E. Morgia, 2007)

Foto 2.14
( E. Morgia, 2007)

Foto 2.15
Ambiente "I" visto da sud-est
( E. Morgia, 2007)

Foto 2.16
( E. Morgia, 2007)

Foto 2.17
Ambiente "I" visto da ovest
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 2.18
(E. Morgia, 2007)

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CAPITOLO 3

I particolari

Foto 3.01
Voltina sottoscala "G" vista da est
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 3.02
Ambiente "I" visto da nord-ovest
(G. Pasanisi, 2007)

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Foto 3.03
Voltina sottoscala "G": bollo laterizio
(G. Pasanisi, 2007)

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Foto 3.04
Esterno versante nord-est - Reperti del saggio no 8: frammento di bollo laterizio
(G. Pasanisi, 2007)

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Foto 3.05
Ambiente "G" – parete est
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 3.06
(G. Pasanisi, 2007)

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Foto 3.07
Scala esterna "S" vista da est
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 3.08
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 3.09
(G. Pasanisi, 2007)

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Foto 3.10
Ambiente "I" – emblema della "Gorgone" visto da sud
(G. Pasanisi, 2007)

Foto 3.11
(G. Pasanisi, 2007)

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Foto 3.12
Ambiente "I" – emblema della "Gorgone" visto da sud
(E. Morgia, 2007)

Foto 3.13
(G. Pasanisi, 2007)

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Daniela Toffanin - Leonello Gasparrini
Gianfranco Pasanisi - Massimo Pauselli
Maria Helen Prevost - Ivana Bartolini
Valentino Mezzalira - Luigi Patera
(G. Pasanisi, 2007)


CAPITOLO 4

Annotazioni

[1]  - Alcune delle foto visibili sul link a luglio 2007 ad integrazione dei testi trattati, sono state sostituite il 25 novembre 2007 con altre fatte, sempre dal Bakker, dopo l'intervento di pulizia eseguita dal GdL UnArcheo. – (N. D. R.).

[2] - Gorgone: Mostro femminile figlia delle divinità marine Forco e Ceto, nell'opera musiva pavimentale è iconograficamente raffigurata come testa femminile con due piccole ali sulla fronte, serpentelli intorno alla testa, di cui due annodati alla gola: mosaici di Ostia Antica - casa di Apuleio (inizio II sec.d.C.), di Sousse - terme private (II sec.d.C.) e di Thinae - terme (III sec. d. C.).

Bibl.: Becatti G., Scavi di Ostia IV, 1962, pp. 89 - 90, no. 153, tav. LXX; Foucher L., Inventaire des mosaiques, Sousse no. 57, 1960, pp. 121-122, tav. LXVII, a-b; AA.VV., Mosaici romani di Tunisia, 1995, pp. 88-91. – v. anche Parte II, cap. 3 (N.D.R.).

VARIANTE TIPOLOGICA: a) "la Gorgone ha due ali sulla testa e radi serpentelli intorno al volto, 4 sulla fronte e 4 intorno al collo" – b) "la Gorgone ha 4 serpentelli sulla fronte e 6 intorno al volto, con due ali sulle tempie": mosaici di Ostia Antica - domus delle Gorgoni, stanze I ed N  (fine III - inizio IV sec. d. C.). Bibl.: Becatti G., Scavi di Ostia IV, 1962, p. 25, nn. 41 e 42 – v. anche Parte I, cap. 2 (N.D.R.).

[3] - Giovanni Becatti: archeologo, n. Siena, 12/4/1912 - m. Roma, 12/4/1973. Dopo aver studiato a Roma e ad Atene, presso la Scuola Archeologica Italiana, si conquistò ottima fama nella sua materia; fu Ispettore e poi Direttore presso la Soprintendenza di Ostia dal 1938 al 1950, e Professore insigne di Archeologia nelle Università di Pisa, Milano, Firenze (1954) e Roma (1964). Contribuì notevolmente ai recenti scavi di Ostia e fu autore di un gran numero di validissime opere, nelle quali affrontò, con metodo rigoroso e acutezza di intuizioni, temi di topografia e di storia dell'arte greca, etrusca e romana. E' stato anche redattore della laquo;Encyclopedia Italiana», e Condirettore, insieme a Ranuccio Bianchi Bandinelli, e quindi Direttore della «Enciclopedia dell'Arte Antica», Classica e Orientale», alla quale collaborò con numerosi articoli; si è meritato numerosi riconoscimenti, anche all'estero (Princeton, Lovanio, Chicago). Tra le sue molte opere, citiamo: «Il Maestro di Olimpia» (1943); «Arte e gusto negli scrittori latini» (1946); «La colonna coclide istoriata» (1960); la collaborazione fornita ai volumi illustrativi degli scavi di Ostia (I, Topografia, insieme con altri, 1954; II, Mitrei, 1954; IV, Mosaici, 1962; VI, Edificio con opus sectile fuori Porta Marina, 1969); «L'arte dell'età classica» (1971).

(tratto da "Senesi da ricordare" di Marco Falorni)

[4] - Apotropaico: detto di oggetti, formule o pratiche rituali che, secondo le credenze tramandatesi nelle culture più diverse, sono in grado di allontanare o annullare gli effetti critici di un maleficioo di un evento negativo. Da Enc. ZANCHELLI – ed. 1997. (N.D.R.).

[5] - Raffaella Tione.

[6] - Raffaella Tione.

[7] - Raffaella Tione.

[8] - Raffaella Tione.

[9] - Raffaella Tione.

[10] - Raffaella Tione.